sabato 28 maggio 2016

Pantera - "Vulgar Display of Power" - 1992

"Nulla, lo sai, dà al corpo maggior soddisfazione che dare ordini alle persone, o almeno credere nella propria capacità di farlo." - Franz Kafka

Un volgare sfoggio di potere; niente può essere più lontano dall'intento che muove i texani Pantera in quello che da molti (a ragion veduta) viene reputato il loro lascito più prezioso.
La mera esibizione di forza è anzi additata dalla band come castrante ostacolo eretto dal "Potente di turno" per tenere le masse al proprio posto.
Sesto album che solca l'onda smossa da cinque prove in studio via via sempre più focalizzate su quel Groove Metal di cui i Nostri sono paladini indiscussi, grazie anche (o soprattutto) all'ugola di carta abrasiva di Phil Anselmo.
Al suo terzo gettone di presenza con la band dei fratelli Abbott, il titanico singer della Louisiana ci sputa addosso rabbia repressa, urgenza di cambiamento e determinazione allo stato puro, come nel caso dell'opener "Mouth For War" che attualizza l'inestimabile lezione impartita dai primi Metallica, donandole una veste più organica, ma non meno intransigente.

"Sono coraggioso e disastroso.
Le mie orecchie non sentono ciò che dici!!!"

Sovversiva e martellante è invece "A New Level", che mette in bella mostra una sezione ritmica squassante ed un riffone Thrash che proprio non ne vuole sapere di fare prigionieri.

"Walk" si scaglia contro gli infami, i doppiogiochisti e solleva una palizzata di filo spinato, costruita su di un assolo da perderci la testa dell'iperattivo Diamond Darrell. Grande!

One-Two-Three-Four e "Fucking Hostile" polverizza ogni rappresentazione di autorità costituita, sia essa la Chiesa o le forze dell'ordine. Concisa e spietata, va a precedere in una scaletta perfetta l'amore disperato, simbiotico, parassitario di una "This Love" dalla strofa morbidamente oscura e dal refrain di un'insistenza micidiale.

"Ancora una volta ci state facendo
diventare fottutamente ostili:
siamo soli!"
"Mi ucciderei per te.
Ti avrei ucciso per me..."

La sincopata "Rise" fa poi coppia con l'eccelso lavoro sui piatti e sulle sei corde degli "Abbott Brothers" in "No Good", inneggiando ad un'ascesa della gente comune in una società priva di qualsivoglia uguaglianza. Due belle mazzate!
Alquanto arduo è poi decretare se il minore dei due fratelli sia più efficace come chitarrista ritmico o solista nella misantropica "Live In A Hole"; io vado sul sicuro: è un mostro in entrambe le vesti!

La doppia cassa e gli stop&go di "Regular People" ci gridano in faccia l'orgoglio della gente comune, mentre l'antireligiosa "By Demons Be Driven" possiede, tra le altre cose, un ritornello memorabile e una serie di riffs spaccaossa. Superba!
"La religione è vecchia
e non può educare i giovani.
Siamo guidati dai Demoni!
Rispondiamo al richiamo!!!"

Sono le due facce dell'accorata "Hollow", divisa fra un suggestivo arpeggio alla "Fade To Black" dei soliti Metallica e una roboante coda finale, a farci scivolare verso l'epilogo di "Vulgar Display Of Power", disco da assorbire lentamente e che, a sua volta, vi assorbirà con veemenza incontrastabile.