domenica 29 maggio 2016

Ozzy Osbourne - "Blizzard of Ozz" - 1980

"Un pugile che è solo cuore stai tranquillo che le prende sempre e di brutto" - dal film "Billion Dollar Baby"

John Michael Osbourne, Ozzy per l'umanità, di botte (...) ne ha beccate davvero tante, ma per uno che sta al bel canto come Barbara D'Urso sta al Nobel per l'astrofisica, ne ha date anche parecchie.
Sì, perché dai Black Sabbath di Sua Maestà Tony Iommi, sono transitati cinque cantanti in più di quarant'anni di travagliata attività e nessuno, dico NESSUNO, ha mai cantato peggio del Madman.
Un pugile privo di tecnica non va lontano, ma un personaggio a 360°, fra borse dei trucchi, presunti decessi e teste di pipistrello staccate a morsi, se ne può sbattere di respirazione diaframmatica e appoggio.

Vent'anni prima di tramutarsi in un penoso e grottesco pupazzo nella mani di MTV nei "The Osbournes", l'ex macellaio di Birmingham si circonda di validi musicisti (fra cui il sublime e compianto Randy Rhoads) e si rilancia in una remunerativa carriera solista.

"Blizzard Of Ozz" fa centro al primo colpo, gareggiando a suon di milioni di copie vendute col primo album dei Black Sabbath dell'era R.J.Dio.
Mica briciole...

Contenti tutti quindi?

Come avremo modo di vedere negli anni a venire direi di no, ma il 1980 è l'anno di "Crazy Train", deflagrante inno all'instabilità psichica e all'anarchia, delle controverse "Suicide Solution" e "Mr. Crowley" e delle lente "Goodbye To Romance" e "Revelation".

"Le ferite mentali ancora gridano, facendomi impazzire
Le ferite mentali non guariranno, la vita è un'amara vergogna
Sto deragliando su un treno pazzo!"
Nove brani di Hard Rock/Heavy Metal senza tempo, imbevuti di quella classicità tipica dei capisaldi di un genere.
Nessun filler, nessun calo di tensione: solo ottima musica, ora melodica e ampollosa, ora scalpitante e gagliarda.

Ogni pezzo sarebbe da citare per un motivo o per l'altro ma, credetemi, si fa molto prima ad ascoltare per intero questo capolavoro di uno dei più influenti artisti rock della storia.

...Ah, quasi dimenticavo: la copertina è una figata!