venerdì 10 giugno 2016

The Mars Volta - "Frances the Mute" - 2005

Serata estiva, avete bevuto e/o fumato, a terra giace il cadavere di una boccetta di Valium e vi prende quello scazzo che vi tiene svegli e imparanoiati.
Se non sapete di cosa vado blaterando tanto meglio per voi; diversamente è palese che vi trovate impantanati in una simpatica crisi depressiva.
Ora, sono tre le opzioni di cui disponete:
1- Perseverare nell'abuso di alcool fino all'ineluttabile oblio etilico.
2- Impegolarvi nello zapping più spudorato, finché non provate la sensazione di avere del tabasco sotto le palpebre.
3- Barcollare verso lo stereo e fare partire "Frances The Mute".

giovedì 9 giugno 2016

Within Temptation - "The Silent Force" - 2004

A metà degli anni '90 il Vecchio Continente, con lo sguardo timoroso volto all'incombente nuovo millennio, fu colpito da una violenta epidemia; il ceppo virale, non del tutto sconosciuto e mai completamente debellato è quello del Gothic Metal.
La mutazione del Virus lo ha reso più resistente e subdolo, nonché assai più gradevole ai sensi.
Chi infatti si era immunizzato a Paradise Lost, Anathema e mesta compagnia, si è ritrovato sprovvisto degli anticorpi necessari a difendersi dal Gothic con voce femminile...
Focolai sparsi in tutta Europa ed un contagio privo di cura.

mercoledì 1 giugno 2016

The Smashing Pumpkins - "Gish" - 1991

Circa quattro mesi prima e 2000 miglia ad est dal luogo in cui il grunge esplose definitivamente, vedeva la luce l'Opera Prima degli Smashing Pumpkins.
La band, formatasi tre anni addietro nella ventosa Chicago e frettolosamente associata al Seattle Sound, propone un Hard Rock malinconico e figlio del suo tempo, con inflessioni dark e qualche lontano richiamo alla New Wave.
La produzione è affidata a Butch Vig, che, come sanno anche le pietre, siederà in cabina anche per i Nirvana di Nevermind.
Per quanto mi riguarda le analogie col movimento dello stato di Washington finiscono qui. Billy Corgan possiede un timbro vocale inconfondibile e gli altri tre componenti fanno decisamente la loro parte senza strafare.

Angra - "Temple of Shadows" - 2004

"La GUERRA DI RELIGIONE: in pratica vi state uccidendo per decidere chi abbia l'amico immaginario migliore..." - Richard Jeni

L'aver solo sventuratamente formulato nella propria testa un pensiero simile nel bel mezzo della Prima Crociata avrebbe esposto chiunque a pene atroci, finanche la morte stessa.
Sono trascorsi mille anni e gli uomini ancora si odiano, combattono e muoiono in nome degli stessi ideali. "Chi è Dio? Esiste? E' morto? Ce n'è uno soltanto? E perché permette certe cose?" Quesiti ancestrali, insoluti e che ci assilleranno fino al giorno del Giudizio, semmai questo giungerà.
Nel 2004 i brasiliani Angra decidono di dedicare il loro sesto studio album alla vana ricerca di un'univoca VERITA', e le vicende di un crociato (il fantomatico Shadow Hunter) durante la Guerra Santa, sono l'inamovibile fulcro del concept che sorregge "Temple Of Shadows".

Iron Maiden - "Brave New World" - 2000

Le nostre bisnonne si sarebbero private della propria anima in cambio di due braccia in più. Lavare, stirare, cucinare, provvedere a figli e famiglie sempre numerose. Insomma, una faticaccia.

Anche alla donna di oggi la prospettiva di prendere le sembianze di una moderna Dea Kalì non farebbe schifo: quattro arti superiori gli permetterebbero di guidare l'auto a cazzo, mentre risucchia una meritata sigaretta, si trucca come un clown, prenota la lezione di pilates e racconta all'amica al telefono del suo nuovo tatuaggio con nome del fidanzato che ha cornificato la sera prima.
...Ah, lo fanno già!?!?! Ma dai...
Wow, it's really a "Brave New World"!!!

Reduci da due prove in studio che hanno poco convinto un po' tutti, gli Iron Maiden decidono di tornare sui propri passi e di rinverdire i fasti del glorioso passato.
Dopo due album col mediocre Blaze Bayley, dietro al microfono torna a spadroneggiare il figliol prodigo Bruce Dickinson, la cui carriera solista si è rivelata un vero fiasco.

Machine Head - "The Blackening" - 2007

"La guerra è una professione con la quale un uomo non può vivere onorevolmente; un impiego col quale il soldato, se vuole ricavare qualche profitto, è obbligato ad essere FALSO, AVIDO e CRUDELE." - Nicolò Machiavelli

Scomodare l'utilitarismo machiavellico, fautore dell'abusato "il fine giustifica i mezzi", risulta quanto mai pratico per la didascalica descrizione del sesto album dei Machine Head.
A tredici anni e quattro controverse prove discografiche da quel "Burn My Eyes" che li rivelò all'universo metallico, la band californiana scolpisce otto ingombranti blocchi di ossidiana nera e ne ricava il proprio capolavoro.
Curiosamente (ma nemmeno poi tanto...) tutto ha inizio da "Clenching The Fists Of Dissent" che a livello subliminale ricalca le dinamiche di quella "Blackened" che vent'anni addietro apriva "...And Justice For All". Ora lascio decantare questa "casualità" nelle vostre menti...

Ci siamo?

In Flames - "The Jester Race" - 1996

In un futuro distopico e crepuscolare, spettatore inerte della decadenza di una razza umana ormai superata, gli eredi al Trono della Terra appartengono alla progredita razza di Jester. Sottomissione e conquista sono gli imperativi di un'idea evolutiva che non prevede spazio per l'obsoleta civiltà terrestre.

Sorte poco auspicabile che gli In Flames hanno presagito e sviluppato nel loro secondo lavoro "The Jester Race" in un 1995 che annovera, tra le altre uscite eccellenti, "Sloughter Of The Soul" degli At The Gates e "The Gallery" dei Dark Tranquillity.

Insomma...Göteborg caput (metal) mundi.
Immersione totale fin dall'opener "Moonshield" dove il rauco e profondo scream di Anders Fridén fa il bello e il cattivo tempo su di un riff folkeggiante, fluido e ipermelodico. Da subito ci rendiamo conto di avere a che fare con una band in forma smagliante, in grado di accarezzarci e improvvisamente sferzarci il volto con un Death Metal Melodico dall'impatto devastante.

System of a Down - "Mesmerize - Hypnotize" - 2005

"Melius abundare quam deficere."

Lapalissiano è il fatto che l'ignoto autore dell'antico adagio non abbia mei tenuto fra le mani le copie di "Use Your Illusion I & II" con le quali i Guns N'Roses il 17 settembre 1991 ci riversarono addosso 150 (?!?!?!) minuti di onanistico narcisismo sonoro, salvo poi implodere sulle proprie giovani fondamenta.

Quasi tre lustri più tardi i sostenitori dei System Of A Down appresero, in un misto di eccitazione e scetticismo, che nel lasso di 6 mesi la band di origine armena avrebbe pubblicato due dischi strettamente correlati dai titoli "Mesmerize" ed "Hypnotize".
Ad allarmare i fans più scaramantici furono le analogie con quella che fu la cricca di Axl e Slash: prima di tale sontuosa mossa commerciale, infatti, ambedue le compagini erano reduci dal (meritato) successo planetario, entrambe erano state vittime di presunti o malcelati dissidi intestini e i doppi album, alla stregua del matrimonio, sono la tomba dell'amore o, in questo contesto, della musica.