mercoledì 1 giugno 2016

The Smashing Pumpkins - "Gish" - 1991

Circa quattro mesi prima e 2000 miglia ad est dal luogo in cui il grunge esplose definitivamente, vedeva la luce l'Opera Prima degli Smashing Pumpkins.
La band, formatasi tre anni addietro nella ventosa Chicago e frettolosamente associata al Seattle Sound, propone un Hard Rock malinconico e figlio del suo tempo, con inflessioni dark e qualche lontano richiamo alla New Wave.
La produzione è affidata a Butch Vig, che, come sanno anche le pietre, siederà in cabina anche per i Nirvana di Nevermind.
Per quanto mi riguarda le analogie col movimento dello stato di Washington finiscono qui. Billy Corgan possiede un timbro vocale inconfondibile e gli altri tre componenti fanno decisamente la loro parte senza strafare.

D'altronde il fondatore e mastermind assoluto dei Pumpkins ha fin da subito messo in chiaro le cose: la band è SUA.
La musica delle "Zucche" racchiusa in questo album ha ben poco a che vedere col disagio o con la rabbia; qui si parla di spiritualità, come nell'accoppiata iniziale "I am One - "Siva" e d'amore. Spesso con amarezza come in "Bury me". A volte con speranza ("Crush").

Troviamo altresì un monito a prendere in mano la propria Vita e non lasciarla semplicemente passare, come nella lenta "Snail" e nella soporifera "Suffer".

"Pulire la tua vita richiede molto più che del tempo"

In "Tristessa", la ricerca della fede, fornisce omaggio all'omonimo romanzo di Jack Kerouac, dove la prostituta messicana protagonista (Esperanza) viene così soprannominata.
La solitudine e la necessità di uscire nella poco brillante "Window Paine" precedono il sogno ad occhi aperti di "Daydream"sussurratoci dalla bassista D'Arcy.

Le tracce più rappresentative di "Gish" sono sicuramente le sunnominate "I am One", "Tristessa" e la ballad "Rhinoceros".
La parte centrale, a mio parere un po' fiacca, abbassa la media generale di un disco di per sé non trascendentale e minato, oltretutto, da un'eccessiva omogeneità fra i dieci pezzi che lo compongono.

Buona la prima quindi?
...Nì...