sabato 6 agosto 2016

Skunk Anansie - "Post Orgasmic Chill" - 1999


Mutevole, nervoso, strisciante e costantemente vicino al punto di rottura.
In un Inghilterra e, su più vasta scala, in un Europa che non si è tutt'ora ridestata da un disincanto generazionale incurabile, "Post Orgasmic Chill" si offre come volontaria colonna sonora del disagio che in molti si portano dentro.

E' la voce di Skin ad insinuarsi sotto pelle graffiando, implorando, distruggendo e ammaliando, inglobata da bassi ipersaturi, schegge metalliche e da una placenta sonora tanto variegata quanto profonda.
Terzo e ultimo album degli Skunk Anansie prima dello scioglimento e dell'(in)evitabile reunion del 2009 ed inequivocabilmente loro manifesto assoluto, il platter si impone gagliardamente da subito per mezzo di una "Charlie Big Potato" che mette quasi paura per quanto è stata ben congegnata e poi sviluppata.

"Mi sveglio da sogni di sangue,
lavando la colpa dalle mie ginocchia.
Ho finito silenziosamente, così segretamente;
sono sveglia mentre Charlie dorme..."
Martella come un maniscalco "On my Hotel T.V.", mentre la strofa morbida ed il refrain deflagrante di "We Don't Need Who You Think You Are" ci mettono davanti ad una "Tracy's Flow", epigono meno ispirato di quella "Secretly" che da sola basta ed avanza a perdonare i veniali cali qualitativi che affliggono "The skunk heads", "Good Things Don't Always Come To You", "And This Is Nothing That I Thought I Had", per non parlare della conclusiva, manieristica "I'm not afraid".

Finora non abbiamo certo traccheggiato, ma i brani presi in esame sono la cornice (seppur ben rifinita) di una tela centrale in cui possiamo scorgere distintamente una "Cheap Honesty" sincopata e contagiosa, una "Lately" saltellante e dal ritornello appiccicoso e la sofferta "You'll follow me down".
...E dulcis in fundo (o in FUNGO, come ho avuto l'onore di udire tempo fa...) ecco giungere la sopracitata "Secretly", brano meritevole di un discorso dedicato; prestazione vocale da 10 e lode per la pantera nera Deborah Dyer, ritmiche dilatate e darkeggianti, breakbits moooolto nineties, archi sintetici ed un climax semplicemente orgasmico. Apice assoluto e, a mio modesto avviso, simbolo del quartetto britannico.
                                                                         "Sei annoiato e confuso
Vuoi fare qualcos'altro
quindi devi stare per conto tuo
invece che qui con me...
Segretamente..."

Dei numerosi frutti cresciuti sul rigoglioso albero degli anni '90, senza dubbio gli Skunk Anansie sono fra i più succulenti ed agrodolci e "Post Orgasmic Chill" mantiene inalterata la propria fragranza lustro dopo lustro...